PARCO TALENTI


 [di Alessandro Quinti]



[Una riqualificazione a regola d'arte

 

Gli step di apertura al pubblico dei 40 ettari del panoramico ed arioso Parco Talenti di Roma, situato nel cuore del III Municipio - ricordiamo che è stato inaugurato ad inizio giugno del 2018 alla presenza dei vertici capitolini -, fotografano senza ombra di dubbio un esempio vincente - in continuo corso d’opera manutentivo - da considerarsi un concreto e reale punto di partenza nell’ottica della tutela e salvaguardia delle aree verdi della Capitale. Tema, quello del verde in città, a cui ho recentemente dedicato alcuni articoli sulle pagine di questo stesso web Magazine. Una riqualificazione, quella in oggetto, arrivata dopo ben 17 anni di querelle sulla convenzione urbanistica tra Roma Capitale e l’impresa costruttrice. Convenzione che ha permesso la realizzazione di opere pubbliche primarie e secondarie, finalmente consegnate ai cittadini, e del completamento delle opere di comprensorio. Un’attenta riqualificazione che include aree giochi e pista di pattinaggio per i più piccoli, unitamente a percorsi botanici impreziositi da ponti e giardini sensoriali, per tutti gli amanti del verde e dell’aria aperta. La presenza di un centro polifunzionale - che attualmente ospita il punto "Salvamamme" di  Montesacro - nei pressi dell’entrata principale, in Via Ugo Ojetti, completa il quadro d’insieme. Alla fine della fiera dunque - fuor di polemica e di colori politici - un bel risultato per il territorio, che si può misurare semplicemente frequentando l’area: la percezione di gioia e condivisione è palese in ogni giorno della settimana e praticamente in qualunque fascia oraria. A dimostrazione di quanto bisogno vi sia di simili spazi. In una vita come quella che tutti noi ogni giorno siamo obbligati - volenti o nolenti - ad affrontare, in frenetica corsa all’inseguimento di chissà poi che cosa e immersa nell’ormai insostituibile virtualità, l’antidoto non può che essere rappresentato dal trascorrere alcune ore in libertà, a contatto con la natura, azzerando così le tensioni e ricaricando al contempo corpo e mente in un ambiente “social” per davvero. Un esempio quindi, quello del Parco Talenti, da imitare ed “esportare” nei tanti territori della Capitale laddove vaste aree, destinate o destinabili a parco, vengono spesso - in mancanza di adeguate progettualità e relativi finanziamenti e sostegni istituzionali - abbandonate a se stesse, insieme ai sogni e alle aspirazioni dei cittadini residenti.