Gino Bramieri: il re della risata.
Ripercorriamo la vita e la carriera di Gino Bramieri (1928-1996): il ritratto di un grande artista che ha rappresentato una pagina importante del teatro e della televisione italiana.
Gino Bramieri nasce a Milano il 21 giugno del 1928, ultimo di tre fratelli, in una casa di ringhiera di corso Garibaldi dove suo padre, falegname ed ebanista, aveva il laboratorio.
Compiuti gli studi, senza però conseguire il diploma di ragioniere, trova lavoro presso la Banca Commerciale Italiana. Si sposa a vent’anni con Maria Barbieri ed ha un unico figlio, Cesare.
Lascia il lavoro di commesso presso la Banca per dedicarsi alla sua vera vocazione e grande passione: il teatro. Pur di respirarne l’aria si accontenta di stare dietro le quinte a tirare il sipario e a fare il trovarobe.
Il suo debutto come artista risale al 1943 nella piazza di Rovellasca, in provincia di Como; quello teatrale, invece, a sedici anni al teatro Augusteo di Milano.
Il suo primo vero spettacolo con pubblico pagante è stato rappresentato all’Anteo di Milano.
Bramieri, nel ruolo di caratterista e di spalla comica, ha affiancato importanti nomi dell’avanspettacolo e del teatro: Macario, Tognazzi, Govi, Totò, Walter Chiari, Peppino De Filippo, Aldo Fabrizi, Wanda Osiris, fino al 1956, anno del fortunato incontro con Garinei e Giovannini.
Da questo momento la sua carriera non ha conosciuto più soste ed è stata costellata da grandi successi sia teatrali che televisivi.
È stato interprete di oltre trenta film. In Tv ha ottenuto grande successo nel programma condotto da Corrado L'amico del giaguaro con Raffaele Pisu e Marisa Del Frate. Sulle reti Mediaset, negli ultimi anni della sua vita, è stato protagonista della sit-com Nonno Felice e del suo spin-off Norma e Felice.
Italo Terzoli ed Enrico Vaime sono stati i suoi autori "di riferimento": con i loro copioni ha ottenuto grandi successi nel teatro leggero, da La sveglia al collo ad Anche i bancari hanno un'anima e La vita comincia ogni mattina (spettacoli prodotti, dalla fine degli anni Sessanta, da Garinei e Giovannini).
È stato il conduttore, tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta, del varietà radiofonico Batto quattro, sempre a firma di Terzoli e Vaime, in onda il sabato mattina sul Secondo Programma per il quale diede vita ad alcuni suoi personaggi/macchiette (famoso "il Carugati"). Negli stessi anni è stato protagonista di numerose serie di varietà televisivi trasmessi dalla Rai: Tigre contro tigre (1966), Il signore ha suonato? (1966), Eccetera, eccetera (1967), E noi qui (1970), Hai visto mai? (1973), Punto e basta (1975), della serie del G. B. Show (1982-88), sempre affiancato da grandi showgirl come Loretta Goggi, Sylvie Vartan, Lola Falana, oltre alla sua partecipazione in altri grandi varietà, come Milleluci, Felicibumtà. È stato tra i primi attori comici a partecipare - in gara - al Festival di Sanremo presentando nel 1962 i brani Lui andava a cavallo e Pesca tu che pesco anch'io.
Oltre a una grande maestria nel condurre scenette comiche e nel creare personaggi e macchiette, la sua specialità era quella di raccontare barzellette, che in genere erano molto brevi (a volte fatte di sole due battute, "botta e risposta"), e spesso un po' surreali; di questa sua abilità amava dire: "Il problema di raccontare una bella barzelletta è che inevitabilmente ne fa venire in mente una orribile a chi l'ascolta". Questa peculiarità lo ha reso maggiormente famoso, considerando soprattutto che le barzellette che sapeva raccontare erano svariate migliaia, peraltro raccolte in una serie di volumi tra cui 50 chili fa, ispirato alla forte perdita di peso che, a inizio anni Settanta, consentì al grande comico milanese di trovare una nuova e più completa dimensione artistica.
Una sua serie di pubblicità per Carosello, quella del Moplen, è stata fra le più apprezzate dal pubblico.
Gino Bramieri si è spento a Milano, per un tumore al pancreas, il 18 giugno del 1996, all'età di 67 anni. Riposa nel Cimitero Monumentale del capoluogo lombardo.
Nel 2006, in occasione del decennale della sua scomparsa, il Comune di Milano gli ha dedicato una via nella zona di Porta Nuova.
Nel 2009 Roma gli ha dedicato un Viale nel parco del Pineto, in zona Balduina.