[Miti senza tempo]
Frank Sinatra: "The Voice".
Due Oscar - il primo nel 1953 come "miglior attore non protagonista" con "Da qui all'eternità", il secondo nel 1971 per meriti umanitari - 60 anni di carriera e oltre 150 milioni di dischi venduti nel mondo.
La vita di Frank Sinatra (1915-1998): la storia di un mito - in parte italiano -.
La leggenda della voce più bella del Novecento.
Nato a Hoboken, nel New Jersey, il 12 dicembre del 1915, figlio di genitori italiani, un pompiere siciliano e un'ostetrica ligure, Frank Sinatra inizia a lavorare giovanissimo per un giornale come strillone. Ancora adolescente la sua passione è però già la musica e con alcuni coetanei forma un gruppo musicale, "I 4 di Hoboken". Ma è come solista che a 20 anni partecipa ad una trasmissione per dilettanti, vincendola: è l'inizio della sua brillantissima carriera. Viene invitato ad alcune trasmissioni radiofoniche e si esibisce in piccoli night. Da quando poi Tommy Dorsey lo assume come vocalist nella propria orchestra, la sua strada è solo in discesa.
Con la sua voce gli USA attraversano e vincono la guerra e diventa "The Voice", il cantante per eccellenza. Il pubblico femminile impazzisce per lui e per quel suo tono di voce caldo, pastoso e seducente, ma soprattutto per gli irresistibili occhi blu. In breve tempo è conteso da cinema, radio, discografici e night. Tutta la sua carriera è trascorsa all'ombra del dubbio che fosse un mafioso e come tale, appoggiato dall'Onorata Società fin dagli anni della gavetta. Di certo il “divo” ha avuto negli anni amici poco raccomandabili, malviventi, gestori di casinò molto chiacchierati, gente dal burrascoso passato e dal misterioso presente. Nulla è mai stato provato, anche se una sua vecchia amica senza peli sulla lingua, Shirley Mac Laine, nella sua autobiografia, parlando di lui, conferma tutto. Ed è leggenda popolare che fosse stato il tramite per agganciare John e Robert Kennedy, politici potenti e pericolosi presentando loro Marilyn Monroe. Sinatra ebbe 4 mogli e molti flirt: Lauren Bacall, Juliette Powse, Angie Dickinson, Marilyn Monroe, Victoria Principal e persino, si dice, Grace Kelly e Nancy Reagan.
La donna della sua vita sembra essere Nancy Barbato con la quale è stato sposato dal 1939 al 1951, ma che Frank lascia nel 1948 per amore di Ava Gardner. Un matrimonio disgraziato quello con l'attrice, durato dal 1951 al 1957. Nato all'insegna del glamour, tra due “insicuri di fama” si rivela un rapporto burrascoso e infelice, tanto che passeranno 10 anni prima che il “divo” si risposi con la allora quasi adolescente Mia Farrow. Un altro errore, durato dal 1966 al 1968, partito da premesse sbagliate: la moglie-bambina non aspirava alle gioie domestiche, ma alle luci della ribalta. Sinatra troverà la donna giusta nel 1976. Si tratta di Barbara Blakely Marx una donna matura, volitiva e saggia, come ormai maturo e saggio è diventato lui. Di tutti questi rapporti l'unico che ha dato frutti è stato quello con Nancy Barbato, dalla quale l'attore ha avuto 3 figli: Nancy, Frank jr. e Tina.
Mingherlino, con quella faccia buffa e un po' disarmante, nel cinema sembrava irrimediabilmente destinato ai ruoli di spalla. E infatti nei primi passi nel cinema, nel dopoguerra, è stato spesso il "secondo"del più muscoloso (e all'apparenza fascinoso) Gene Kelly in pellicole come "Due marinai e una ragazza" di Sidney, "Facciamo il tifo insieme" di Berkeley , "Un giorno a New York" di Donen. Kelly si scatena nelle sue rivoluzioni e conquista l'eroina del film, mentre a Sinatra di solito tocca la commediante, la ragazza matta che a forza di strattoni e gag riesce a scuoterlo dalla sua timidezza. E dire che a metà degli anni '40 Frank Sinatra è già la Voce che fa letteralmente impazzire le fan di tutta America. Eppure, per sfondare come protagonista, deve passare dalla porta laterale del "supporting actor" e per di più con un ruolo che non concede nulla al carisma canoro. Nel 1953 si batte per il ruolo di Angelo Maggio in "Da qui all'eternità" di Zinneman.
Mossa molto intelligente e, in base alla regola hollywoodiana non scritta per cui l'attore comico che passa al drammatico vince l'Oscar, vince la statuetta come miglior attore non protagonista, aggiudicandosi uno dei sei Oscar vinti dal film. Ma l'intelligenza è una dote che non ha mai fatto difetto a Sinatra che si è sempre gestito, in campo musicale, finanziario e cinematografico, con abilità. La sua carriera nel cinema è un esercizio di calibratura. Frank Sinatra non strafà mai.
Mai sopra le righe nelle parti drammatiche che si ripetono nel corso degli anni '50. Le sue canzoni (molte da Oscar) cominciano a essere disseminate con misura in commedie come "Il jolly è impazzito", in commedie acide come "Un uomo da vendere", in commedie disinvolte come" Pal Joey" e "Il fidanzato di tutte". Frank Sinatra è confidenziale ormai anche sullo schermo (come nelle canzoni), circondato da donne bellissime e dal clan di ferro con il quale collabora per anni, in affari e nei film.
Con Dean Martin, Peter Lawford, Sammy Davis, Joey Bishop e Shirley Mac Laine trova anche sullo schermo un'immagine ideale: rilassata, irridente, impenitente, da scherzo in famiglia. Un'immagine perfetta come in "Tre contro tutti", "I quattro del Texas" o "I quattro di Chicago". Non sono un gran ché come film, ma almeno uno di questi ci consegna l'essenza dell'attore Frank Sinatra: il capobanda. È nella parte di Ocean in "Colpo grosso", il film dove tutti i divi del clan misero in scena una fantastica rapina al loro casinò di Las Vegas, che nel 1960 sigla l'età d'oro di un'epoca e un'immagine di irresistibile mascalzone.
Frank Sinatra si è spento a Los Angeles il 14 maggio del 1998, stroncato da un infarto.