10 anni fa, Enzo Biagi.
Il ritratto di un "cronista del Novecento".
Enzo Biagi nasce il 9 Agosto del 1920 a Lizzano in Belvedere, un paesino dell’Appennino tosco-emiliano in provincia di Bologna, da una famiglia di umili origini: il padre fa l’aiuto magazziniere e la madre è casalinga.
Rivela molto presto la sua predisposizione per le materie letterarie ed in particolar modo per la scrittura.
Nel 1941 si iscrive all’Ordine dei Giornalisti e lavora per qualche tempo come cronista al “Resto del Carlino” prima di essere chiamato alle armi; all’indomani dell’8 settembre 1943 partecipa alla Resistenza, unendosi ai partigiani operanti sul fronte dell’Appennino.
Il 21 aprile 1945 entra a Bologna con le truppe alleate e annuncia, dai microfoni della radio locale, la fine della guerra.
Fonda poi il settimanale “Cronache” e il quotidiano “Cronache sera”: viene quindi riassunto dal “Resto del Carlino” - in quegli anni “Giornale dell’Emilia” - dove rimane per alcuni anni come critico cinematografico.
Trasferitosi a Milano, nel 1952 passa alla direzione del settimanale “Epoca”, che lascia nel 1961 per passare alla Rai dove ricopre l’incarico di direttore del telegiornale e dà l’avvio a”RT”, il primo rotocalco televisivo.
“Dicono di lei”, programma Tv tagliato su misura per lui e per le sue capacità - in cui Biagi intervista personaggi molto noti - parte nel 1969. Negli anni seguenti conduce diverse trasmissioni televisive di costume e inchiesta tra cui: “Douce France” (1978), “Made in England” (1980), “Film dossier” (1982),”Questo secolo: 1943 e dintorni” (1983), “1935 e dintorni”, “Terza B”, “Facciamo l’appello”(1971),“Linea diretta”(1985),“Spot”(1986-87-88),“Il caso”(1989).
Successivamente Biagi diventerà inviato speciale de “La Stampa”, direttore del “Resto del Carlino”, collaboratore di “Repubblica” e opinionista del “Corriere della Sera”.
A partire dal 1991 realizza per la Rai un programma televisivo all’anno: “I dieci comandamenti all’italiana”, “Una storia”, “Tocca a noi”, “La lunga marcia di Mao”, “Processo al processo su tangentopoli”, e “Le inchieste di Enzo Biagi”. Nel 1995 dà vita a “Il Fatto”, programma giornaliero di cinque minuti su avvenimenti e personaggi italiani che viene ripreso in tutte le stagioni successive, sempre con altissime percentuali di ascolto. Il nome del programma prende spunto da un reportage fotografico eseguito dallo stesso Biagi - sempre nel 1995 - e supera le 700 puntate quando viene allontanato, insieme ad altri colleghi, a causa di alcuni dissapori con il governo in carica.
Biagi, oltre ad essere un grande giornalista televisivo, ha scritto più di ottanta libri e ha vinto numerosi premi, tra cui il “Bancarella”. Tra tutti ricordiamo “Testimone del tempo” (1970); “I come italiani” (1972); “La bella vita” (1996, intervista a Marcello Mastroianni), “Come si dice amore” (2000) e “Storia d’Italia a fumetti” (2002).
Dopo cinque anni di assenza dalla Televisione di Stato, nell’aprile del 2007 torna a lavorare in Rai con il programma “RT - Rotocalco Televisivo”.
Si spegne pochi mesi dopo a Milano, il 6 novembre del 2007, all’età di 87 anni, a seguito di complicazioni cardiache.
31/10/2017