Lui era Corrado, Corrado e basta: e con questo nome ha scritto cinquant’anni di storia tra radio e tv. Con lui se n’è andata una voce unica, particolare. Con quel timbro e quell’accento romanesco ha conquistato la stima e la simpatia del pubblico, portando al successo programmi e personaggi.
Il III Municipio della Capitale gli ha dedicato una strada nel quartiere Porta di Roma.
Corrado Mantoni è nato a Roma il 2 agosto del 1924 e può a buon diritto essere considerato un coetaneo della tv insieme a pochissimi altri, come Mike Bongiorno e Raimondo Vianello.
Lo stesso Mike Bongiorno non ha esitato a definirlo "un mito".
Forse in pochi ricordano che fu proprio Corrado ad annunciare due eventi storici: la fine della Seconda guerra mondiale e la fine della monarchia.
Alla radio era entrato giovanissimo nel 1944, rinunciando da subito al cognome Mantoni. Chiamato a condurre le trasmissioni per le Forze Armate (Radio Naja) divenne la "voce amica" dei militari di ritorno dal fronte, inventando una nuova maniera di fare radio, coinvolgente e confidenziale. Ma la prima affermazione arriva nel 1949 con Oplà, un esperimento di intrattenimento che conduce con il fratello Riccardo. Un esperimento riuscito che, pochi anni dopo, i due fratelli trasformano nel primo varietà radiofonico di successo: Rosso e Nero.
Poi è arrivata La Corrida, programma culto della radio degli anni Sessanta, anche questa ideata insieme al fratello, che lo porta alla massima popolarità. Da lì alla conduzione dei principali intrattenimenti del sabato sera il passo è breve: con L'amico del giaguaro, Tappabuchi, Controcanale. È lui a lanciare Raffaella Carrà nell'edizione di Canzonissima del 1970.
Nel 1976 Corrado inventa Domenica in, il programma per tenere compagnia agli spettatori nel lungo pomeriggio festivo, ancora oggi in onda su Rai Uno. Vi rimane per quattro stagioni, una delle quali segnata dal tragico incidente di Dora Moroni, che condusse il programma con lui dal 1976 al 1978. Dora rimase coinvolta con lui in un incidente stradale sull'autostrada Roma-Civitavecchia. Era il 18 luglio: Corrado rimase ferito seriamente, per Dora ci furono mesi di coma, e poi una lunga e difficile riabilitazione motoria e vocale. Per Corrado, allora all'apice della carriera, l'incidente segnò un momento difficilissimo, ma non abbandonò la sua valletta. Le fu accanto anche economicamente: risarcì i danni oltre alle spese mediche necessarie al suo lentissimo recupero. E Dora Moroni lo ha sempre ricordato con grande affetto.
Dopo Fantastico 3, nuovamente accanto a Raffaella Carrà, Corrado lascia la Rai e passa alle nascenti reti Fininvest di Silvio Berlusconi, senza provocare reazioni clamorose e senza mercanteggiare. "Il mio è stato un distacco naturale", disse. E forse per questo Corrado non ha mai mostrato grandi nostalgie per la Rai, ripartendo subito con il Pranzo è servito.
Nel 1986 riporta al successo la Corrida, reinventandola per Canale 5: tornano così campanacci, sirene, fischi e applausi che per diverse stagioni hanno promosso o bocciato i “dilettanti allo sbaraglio”. La gente del pubblico e i protagonisti delle più curiose performance, brillantemente condotti da Corrado, ne hanno fatto un programma di grandissimo successo per ben venti anni: dal 1968 al 1978 alla radio e, a partire dal 1986, in tv.
Come nella vita professionale, anche la sua vita privata è sempre stata all'insegna della riservatezza. Il 27 giugno del 1996, dopo 23 anni di convivenza, ha sposato in Campidoglio la compagna di sempre, Marina Donato: presente Silvio Berlusconi. La sua ultima apparizione in tv è rappresentata dall'omaggio a lui, Mike Bongiorno e Raimondo Vianello celebrato nell’inverno del 1999 da Maurizio Costanzo e Enrico Mentana con il programma Tre Tenori.
Corrado Mantoni, l’ “amico degli italiani”, si è spento a Roma l’8 giugno del 1999.
I suoi funerali si sono svolti in forma strettamente privata “nel rispetto della riservatezza tipica di Corrado”.