500 anni fa, la riforma di Lutero. Il Vaticano la ricorda con un francobollo.  

 

Il 31 ottobre di 500 anni fa, secondo la tradizione, il monaco agostiniano Martin Lutero ribellandosi a Roma affiggeva sul portone della chiesa di Wittenberg le sue 95 tesi - oggi sono incise nel bronzo delle due ante -. Una data simbolica, che segnava l'inizio della riforma protestante.

Per l’occasione l’Ufficio Filatelico del Vaticano ha emesso un francobollo che ritrae in primo piano Gesù crocifisso sullo sfondo dorato della città di Wittenberg; inginocchiati a sinistra e a destra della Croce, in atteggiamento di penitenza, appaiono Martin Lutero, che sostiene la Bibbia, e Filippo Melantone, teologo e amico di Lutero, uno dei maggiori protagonisti della riforma, che tiene in mano la Confessione di Augusta, la prima esposizione ufficiale dei principi del protestantesimo redatta da lui stesso.

L'emissione chiude le celebrazioni solennemente aperte in Svezia, a Lund, l'anno scorso, alla presenza di Papa Francesco.  

 

Martin Lutero dunque (1483-1546): la Storia lo ricorda come l’uomo dello scisma, che con le proprie idee “rivoluzionarie” segnò il destino del Cristianesimo, dando vita a una “seconda” via verso la salvezza dell’anima. 

 

Martin Lutero nacque a Eisleben, in Germania, il 10 novembre del 1483.

Di origini contadine, studiò inizialmente a Magdeburgo presso i Fratelli della vita comune, dove conobbe le tematiche della devotio moderna. Nel 1501 studiò all'Università di Erfurt, dedicandosi alle arti liberali, e nel 1505 conseguì il titolo di magister artium.

Spinto da una forte vocazione a farsi monaco, entrò nel convento agostiniano di Erfurt, dove nel 1506 pronunciò i voti e nel 1507 venne ordinato sacerdote.

Studiò soprattutto le Sacre Scritture, San Paolo, Sant'Agostino, le Sentenze di Pietro Lombardo, teologi agostiniani come Gregorio da Rimini e Agostino Trionfo, e altri autori di orientamento occamista.

Nel 1512, trasferito al convento di Wittenberg, vi conseguì il dottorato in teologia, e, l'anno dopo, tenne corsi di esegesi biblica all'università.

Nel 1517 rese pubbliche a Wittenberg 95 tesi contro la vendita delle indulgenze, che ebbero vasta diffusione e suscitarono reazioni contrastanti.

Nel 1518 venne prima chiamato a Roma a discolparsi e poi dichiarato eretico.

Grazie alla mediazione del principe Federico di Sassonia, ebbe la facoltà di presentarsi di fronte al legato pontificio, cardinale Caetano, durante la dieta di Augusta. Lì rifiutò di ritrattare le sue tesi, arrivando, l'anno dopo, a negare il primato del papa e l'infallibilità dei concilii e dichiarando le Scritture unica norma della fede.

Nel 1520 il papa emanò la bolla Exurge domine, con cui condannava 40 proposizioni di Lutero, il quale rispose con un opuscolo durissimo, nel quale definiva il papa Anticristo. Nello stesso anno, Lutero compose tre fondamentali opere: La cattività babilonese della Chiesa, in cui riduce i sacramenti a tre soli, il battesimo, la penitenza e l'eucarestia; Alla nobiltà cristiana della nazione tedesca, che iniziò la ribellione della Germania contro la chiesa di Roma; Sulla libertà del cristiano. Nel 1521 venne scomunicato e bandito dall'impero. Iniziò allora la traduzione tedesca della Bibbia, che la rese accessibile a vaste cerchie popolari. Si impegnò poi in una polemica con Erasmo, al cui Sul libero arbitrio replicò nel 1525 con Il servo arbitrio.

La rapida diffusione del suo messaggio gli impose, negli anni successivi, di occuparsi di questione organizzative, avvalendosi anche di collaboratori come Filippo Melantone.

Si spense a Eisleben, il 18 febbraio del 1546. 

 

2/11/2017